Cos’è il gas per saldature autogene

Si tratta di un idrocarburo che quando viene combinato all’ossigeno come comburente è in grado di sprigionare una fiammata ad una temperatura davvero molto elevata. Per funzionare, questo sistema saldante deve essere utilizzato in un ambiente fortemente ossidante. La differenza con la saldatura eterogena è che, mentre questa si ottiene solo tramite la fusione del materiale d’apporto, la saldatura autogena può essere effettuata sia con che senza il materiale d’apporto, in quanto il materiale base si fonde e prende parte alla composizione del giunto. esistono diversi tecniche per ricorrere a questa saldatura: la saldatura ad elettrodo, la saldatura a tig, la saldatura MIG o MAG, la saldatura ossiacetilenica, la saldatura al plasma e la saldatura a laser.

Anche i gas da poter usare per questo tipo di saldatura sono differenti e si possono distinguere tra combustibili e comburenti. Tra i combustibili possiamo citare il butano, l’acetilene, il propano e il propilene. Tra i gas comburenti, che migliorano la combustione e alzano la temperatura delle fiamme, il più utilizzato è l’ossigeno, contenuto di solito in piccole bombole di acciaio. è chiaro che a seconda della tecnica utilizzata varia la scelta: per la saldatura autogena è possibile impiegare l’acetilene e l’ossigeno che dovranno poi essere miscelati insieme ad un cannello specifico per questi due gas. Per fare ciò, è necessario che le due bombole siano dotate di manometri, inoltre, per distinguere i due gas è bene attribuire loro un colore come il rosso per l’acetilene e il blu per l’ossigeno.

gas per saldatura autogena

Come funziona la saldatura autogena a gas

La saldatura autogena è un particolare tipo di saldatura che consiste nella fusione del materiale di base, che di fatto prende parte alla composizione del giunto. Generalmente, i processi di saldatura autogena sono suddivisi in due tipologie:

–       saldatura senza apporto di metallo

–       saldatura con apporto di metallo

Esistono diverse tipologie di saldature autogene:

–       saldatura ad elettrodo

–       saldatura a TIG

–       MIG /MAG

–       saldatura ossiacetilenica

–       sadatura al plasma

–       saldatura al laser

Ad ognuna di queste tecniche, corrispondono dei gas specifici da utilizzare a seconda degli obiettivi previsti dalla saldatura e dal tipo di metallo che si vuole saldare. In generale, si possono distinguere i gas per le saldature autogene in due tipologie: gas combustibili, che attivano l’energia e gas comburenti, che migliorano la combustione innalzando la temperatura.

Tra i nomi di gas combustibili troviamo:

–       il gas butano

–       l’acetilene

–       il gas propano

–       il propilene

Tra i gas comburenti troviamo l’ossigeno, di gran lunga il più utilizzato, di solito contenuto nelle bombole di acciaio.

La scelta dunque, varia a seconda della tecnica utilizzata. Per una saldatura autogena e ossiacetilenica ad esempio, vengono miscelati l’ossigeno e l’acetilene tramite un cannello specifico. Occorrono quindi delle bombole omologate con manometri regolabili che permettono di miscelare i gas.

La saldatura autogena avviene per fusione di due metalli senza la presenza di alcun intermediario, appunto come suggerisce il nome è una saldatura autonoma. Questo tipo di saldatura può essere eseguita tramite vari metodi e con l’uso di vari gas. Tra i metodi principali delle saldature autogene gas possiamo trovare:

–       saldatura TIG: questo metodo usa un elettrodo in tungsteno per generare un arco voltaico, che poi viene usato per fondere i due metalli. Questo metodo usa gas inerti come gas di protezione, come argon e elio.

–       saldatura MIG/ saldatura MAG: metodo che usa un filo continuo per funzionare, che svolge sia la funzione di polo dell’arco voltaico che di materiale d’apporto. Anche questo metodo usa gas di protezione, nella variante MIG si usano gas inerti come l’argon, mentre nella variante MAG si usano gas attivi come l’anidride carbonica.

–       saldatura ossiacetilenica: la fiamma generata dalla combustione dell’acetilene fonde i metalli e li salda insieme. L’acetilene è un idrocarburo che, quando combinato con ossigeno puro, sprigiona una fiamma di altissime temperature, intorno ai 3000°C.

Tra i gas principali usati nelle saldature autogene invece, troviamo:

–       butano, ricavato dalla distillazione frazionata di petrolio e gas terrestre, emesso alla naturale decomposizione della materia organica.

–       acetilene, idrocarburo altamente infiammabile.

–       propano, gas preesistente in natura che può essere ricavato dalla distillazione di petrolio e gas terrestre.

–       ossigeno puro, ricavato dalla liquefazione e distillazione dell’aria.

–       propilene, gas di sintesi spesso combinato con il butano.

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